Tagliati 56 milioni per la scuola-lavoro, ora diventa orientamento. Vanno riviste le convenzioni già nell’anno in corso
Sos risorse per i percorsi di alternanza scuola-lavoro già avviati in questo anno scolastico. A far scattare l’allarme per i già scarsi fondi disponibili è un passaggio delle legge di Bilancio, in discussione da oggi in Parlamento. Il comma 21 dell’art. 57 stabilisce che «per l’anno scolastico 2018/19, in relazione ai progetti già attivati dalle istituzioni scolastiche, si determina automaticamente, anche nei confronti di eventuali soggetti terzi coinvolti, una rimodulazione delle attività sulla base delle risorse finanziarie occorrenti e disponibili sui pertinenti capitoli di bilancio in attuazione delle disposizioni normative» stabilite nella manovra.
Scuole, aziende e altre strutture ospitanti dovranno, quindi, durante l’anno scolastico in corso rimodulare le attività già avviati in base alle nuove risorse finanziarie disponibili. «Le scuole potranno svolgere i percorsi anche per un numero di ore superiore», si precisa nella relazione tecnica della manovra, «purché nel limite delle risorse così assegnate oppure reperendo diversamente i necessari fondi». Il rischio è ridurre effetti e qualità dei percorsi, soprattutto di quelli pluriennali, solitamente i più ricercati dalle scuole e tra le migliori buone pratiche. I più penalizzati con ogni probabilità gli studenti di V superiore. Potranno arrivare in soccorso le nuove linee guida del Miur attraverso un decreto del ministero, che saranno adottate «entro 60 giorni dall’entrata in vigore» della legge di Bilancio. Quindi, in tempo per l’inizio del secondo quadrimestre: a metà anno, tuttavia.
L’alternanza poi cambia nome. La manovra la ribattezza «percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento». Inoltre, ne riduce la durata minima e le risorse. «A decorrere dall’anno scolastico 2018/19, con effetti dall’esercizio finanziario 2019» (poiché le risorse stanziate per il periodo settembre-dicembre 2018 sono state già erogate), la durata minima nel triennio finale sarà di 180 ore nei professionali e 150 nei tecnici, contro le attuali 400 ore in entrambi gli indirizzi, e 90 nei licei, contro le 200 previste finora. Un taglio orario quantificato nella relazione tecnica nel 58,23% delle ore da finanziate. E una sforbiciata alle risorse stanziate a copertura delle spese sostenute dalle scuole per i percorsi, compresi gli oneri di funzionamento, tra cui anche quelli derivati dalle spese aggiuntive destinate al personale: -56,52 milioni da questo anno scolastico, su uno stanziamento a regime di 97,05 milioni di euro. Stime basate sul numero di studenti interessati ai percorsi nel 2017/18: 1.420.950 (divisi in 291.061 liceali, 4171.155 tecnici e 658.731 professionali).
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