Tecnicadellascuola.it – Mobilità, la precedenza per legge 104 va riconosciuta a tutti i familiari: perché i lavoratori della scuola sono discriminati Francesco Orecchioni

Com’è noto, il contratto sulla mobilità riconosce la precedenza stabilita dalla legge n.104/1992 non a tutti i familiari, ma solo ai genitori o coniugi del disabile, oppure – a determinate condizioni – all’unico figlio in grado di prestare assistenza. Pertanto, se si ha uno zio (o una suocera) in condizioni di grave disabilità – persino […]
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Tecnicadellascuola.it – Docenti precari e algoritmo Gps, che caos: la scelta delle scuole è una lotteria che può far saltare la supplenza Francesco Orecchioni

L’Odissea di un docente precario alla prese con l’algoritmo. Non so se qualcuno al Ministero si sia messo nei panni di un docente precario alle prese con l’indicazione delle scuole ai fini dell’assegnazione delle supplenze. Un percorso pieno di tranelli. Ciò che attende il nostro docente è un vero e proprio percorso minato, nel quale anche […]
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Tecnicadellascuola.it – Carta docenti anche per le supplenze brevi: le sentenze dei Tribunali e i casi specifici Francesco Orecchioni

Com’è noto – dopo l’ordinanza del 18 maggio 2022 della Corte di Giustizia Europea- sulla questione della “Carta Docenti” ai precari è intervenuta anche la Corte di Cassazione,  con sentenza n. 29961 del 27 ottobre 2023. La Carta Docenti per le supplenze fino al 30 giugno Nella sentenza n. 29961 del 27 ottobre 2023, la […]
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Tecnicadellascuola.it – Se fossi Valditara: ecco cosa si potrebbe fare da subito, a costo zero, per dare un bel segnale ai docenti Francesco Orecchioni

Provvedimenti a costo zero per superare alcune criticità Certamente, le “buone prassi” per la scuola non possono prescindere da un approccio diverso e da una buona iniezione di investimenti nel settore. Ci sono però alcune cose che potrebbero farsi da subito, senza aggravio di costi per lo Stato, ma che rappresenterebbero un piccolo segnale di […]
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Tecnicadellascuola.it – La seconda lingua comunitaria non si tocca: il caso affrontato dal Tribunale di Siena Francesco Orecchioni

E’ quanto ha recentemente ricordato il Tribunale di Siena con sentenza n. 578 del 22 dicembre 2023.

La normativa sulla seconda lingua comunitaria nella scuola media è molto chiara.

Se c’è un docente di seconda lingua in servizio nella scuola, la sua cattedra non può essere intaccata.

E ciò non solo nel caso in cui il docente perderebbe il posto, ma anche nel caso in cui la cattedra interna si dovesse trasformare in “C.O.E.”, vale a dire Cattedra Orario Esterna, dunque con completamento in un’altra scuola.

La circolare sugli organici  mette addirittura le mani avanti.

L’Ufficio Territoriale non può accettare richieste di trasformazione delle cattedre della seconda lingua comunitaria persino quando queste non comporterebbero nell’immediato, ma solo “a regime” (vale a dire negli anni successivi) tale trasformazione.

La “scuola azienda”

Nonostante la chiarezza del dato normativo, accade sovente che – pur di avere nuove iscrizioni- i Dirigenti Scolastici propongano di attivare indirizzi linguistici ulteriori rispetto a quelli già presenti nel piano dell’offerta formativa.

E’ il caso per esempio dello spagnolo piuttosto che del francese, o addirittura dell’inglese “potenziato” (in pratica solo inglese come lingua straniera) a discapito delle altre lingue.

Si tratta dell’intento di accontentare le famiglie, quasi che la scuola fosse un supermercato, col compito diesaudire le richieste dei clienti.

La deriva aziendalistica del sistema scolastico

In

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Da Tecnicadellascuola.it: Fasce orarie malattie dipendenti pubblici, una “discriminazione alla rovescia” Francesco Orecchioni

Una buona notizia per il personale scolastico e per tutto il pubblico impiego.

Finalmente i pubblici dipendenti avranno lo stesso obbligo di “reperibilità” di tutti gli altri lavoratori.

E’ diffusa nell’opinione pubblica l’idea che i dipendenti pubblici (ed in particolare il personale della scuola) siano una categoria privilegiata rispetto ai dipendenti del settore privato.

Che le cose non stiano esattamente così (ad esempio non possono ottenere l’anticipo del TFR e lo stesso TFR viene liquidato con almeno un anno di ritardo), emerge anche dalla diversa (e più ampia) articolazione delle fasce orarie di reperibilità in caso di controlli per malattia.

Le fasce orarie di reperibilità per i dipendenti ammalati

In un primo momento, il CCNL della scuola 4/8/95  imponeva al dipendente assente per malattia di farsi trovare nel domicilio comunicato all’amministrazione dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 17,00 alle ore 19,00.

Le visite fiscali secondo Brunetta

Come si ricorderà, all’epoca del Ministro Brunetta alla “Funzione Pubblica”, fu previsto un enorme ampliamento delle fasce orarie di reperibilità per i soli dipendenti pubblici.

Secondo Brunetta, i dipendenti pubblici dovevano farsi trovare a casa dalle ore 09,00 alle ore 13,00  e dalle ore 15,00 alle ore 18,00 (per un totale di 7 ore) con l’obbligo di reperibilità anche nei giorni non lavorativi e festivi.

La sentenza del Tar Lazio

Una

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