Da Tecnicadellascuola.it: Occupazioni: 2 studenti su 3 conoscerebbero le conseguenze legali Pasquale Almirante

scuola occupata

L’“Osservatorio Proteste Studentesche” del portale  Skuola.net, fa sapere, attraverso un sondaggio, su un campione di 1.600 alunni delle scuole superiori, che 1 studente su 7 ha raccontato che, tra l’inizio di novembre e la metà di dicembre, nel suo istituto è andata in scena una qualche forma di dissenso “organizzato”. 

In modo particolare, l’8% ha affermato che si è verificata una “semplice” autogestione o cogestione, mentre il 6% ha parlato di una vera e propria occupazione che per lo più ha avuto luogo nelle città più grandi e nei capoluoghi di regione.

Qui infatti a dare impulso alle occupazioni sono stati i temi “politici” e di attualità: dalle guerre in corso alla questione femminicidi, passando per i diritti sociali e l’immancabile rassegna delle iniziative del Governo. Questi temi sono in cima alla lista delle “lamentazioni” in un caso su 2 nelle grandi città, mentre solo una protesta su 3 è stata innescata principalmente da problemi riguardanti il singolo istituto.

Negli altri contesti urbani, il 41% ha affermato che le cause scatenanti della protesta sono motivazioni intestine alla scuola stessa, come la didattica carente, i rapporti con i docenti, le condizioni delle strutture, mentre solo il 20% ritiene che le tematiche politiche siano state i principali moventi.

Il 16% infine ha dichiarato che l’occupazione è stata

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Da Tecnicadellascuola.it: Sant’Egidio, 80 mila persone a tavola: “Nessuno escluso al pranzo di Natale” Pasquale Almirante

La prima volta che la Comunità Sant’Egidio tenne il primo pranzo di Natale per i poveri, i senza dimora, gli sbandati fu a Santa Maria in Trastevere nel 1982.

Oggi quella iniziativa, che si ripete ogni anni da allora, si è diffusa in un centinaio di città italiane, riuscendo a raccogliere ben oltre 80 mila persone in quelle condizioni e portandole sedute a tavola a Natale.

Ma non solo, quella esperienza di Santa Maria in Trastevere, della Comunità di Sant’Egidio, ha raggiunto pure una settantina di paesi in tutto il mondo che oggi riescono ad accogliere circa 250 mila invitati. 

E per Natale alle 13 la basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma si riempirà ancora una volta di senza dimora, anziani, rifugiati, tra cui alcune famiglie arrivate in Italia grazie ai corridoi umanitari e accolte dalla Comunità

Sarà un Natale di speranza in un tempo segnato dalla crisi e dalle guerre in Terra Santa, Ucraina e in diversi altri paesi, con tutte le loro conseguenze. 

Una grande festa dove i  poveri, tutti amici di Sant’Egidio, potranno essere serviti a tavola, gustando  il menù tradizionale della festa: lasagne, polpettone, lenticchie, dolci natalizi e ciascuno riceverà un dono personalizzato, come avviene in ogni famiglia.

Inoltre saranno tante le iniziative che si terranno in contemporanea in un centinaio di città italiane

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Da Tecnicadellascuola.it: Quei 65 “pizzini” di un anno scolastico con l’ordine di supplire i colleghi assenti Pasquale Almirante

Li ho conservati tutti i 65 “pizzini” che nel corso dell’anno scolastico 1997/98 ricevetti dalla vicepresidenza del “Principe Umberto” di Catania con l’ordine di supplire i colleghi assenti. 

Li ho conservati a futura memoria nella vecchia carpetta della scuola, dove è pure racchiusa tutta la mia carriera di docente, e per il mio solo “piacere”, o dispiacere, di discuterne con qualcuno quando avrei lasciato la scuola per la pensione oppure per scriverci qualcosa, benchè ancora noi abbia individuato che cosa scrivere.

In ogni caso erano ancora là, nella carpetta dentro un cassetto della libreria, e ancora regolarmente piegati in una sorta di malloppo, e all’interno del quale ne ho preso uno a caso, dove si legge sia la classe dove sarei dovuto andare, sia l’ora e sia il nome del collega assente. 

I pizzini di cui sto parlando sono appunto gli ordini di servizio con cui mi si imponeva di supplire all’assenza dell’insegnante e che hanno per oggetto: sostituzione nell’attività didattica di collega assente, segue uno schema orario con i giorni della settimana, la data e le ore. 

Incomprensibile la firma di chi faceva le veci della preside, che dalla stanzetta al primo piano spediva tali fastidiosissimi dispacci che poi il bidello, mi recapitava ridendo e scherzandoci sopra. Infatti con tono tra lo sfottò e l’affetto, mi diceva, con un

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