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6 Novembre 2018

Contratto, poco più di 40 euro

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9 January 2019

A regime 500 euro di aumento l’anno a testa. Salvo l’elemento perequativo

di Alessandra Ricciardi

Nuovo reclutamento, per diventare docenti basterà una laurea e superare il concorso. Il periodo di formazione e prova passa dai tre anni del sistema previsto dalla Buona scuola del governo Renzi a un anno. Colpo di spugna poi sulla selezione riservata per i precari con almeno tre anni di servizio: dovranno fare il concorso ordinario potendo contare però su una riserva del 10% delle cattedre messe a gara. Sono alcuni dei punti salienti su scuola e università della legge di Bilancio approdata in parlamento e a cui ItaliaOggi dedica un approfondimento. E poi: flat tax al 15% per i docenti che danno ripetizioni private, taglio dei fondi per l’alternanza scuola-lavoro già per l’anno in corso e un manipolo di prof in più per i licei musicali. E ancora il rinnovo del contratto per il 2019/2021, che, a regime, dovrebbe portare ad aumenti di poco più di 40 euro lordi al mese, contro gli 85 dell’ultimo rinnovo. Norme su cui già si addensano i rumors di modifiche di maggioranza in parlamento. Il caso più clamoroso è quello dell’articolo 58 sul nuovo reclutamento: potrebbe essere espunto e finire in un disegno di legge collegato alla manovra. A quel punto, e sono i timori che serpeggiano a viale Trastevere, non vi sarebbe più certezza sull’avvio delle nuove selezioni già nel 2019. Tra le misure introdotte nel ddl, e che potrebbero subire modifiche, quelle inerenti il sistema di agevolazioni per gli assunti con 110 e lode, che ad oggi esclude le università telematiche, novità potrebbero arrivare anche per il fondo di finanziamento per le università statali e per lo stesso contratto, per il quale l’impegno annunciato da Lega e M5s è a trovare nel corso del cammino nuove risorse.A regime 500 euro di aumento annuo a testa. La legge di Bilancio stanzia rispettivamente 1,1 miliardi di euro per il 2019 e 1,425 per il 2020 che diventano 1,775 miliardi a decorrere dal 2021 per il rinnovo del contratto di scuola e stato. Stanziamenti che dovrebbero portare a un aumento in busta paga di 500 euro l’anno a dipendente dal 2021, poco più di 40 euro lordi al mese. Sono stati 85 con l’ultimo contratto rinnovato e in scadenza a dicembre.

L’aumento contrattuale riguarda 1,4milioni di dipendenti pubblici, tra stato e scuola, un milione solo nel comparto scolastico. Con una retribuzione media lordo stato di 32.600 euro, la relazione tecnica al ddl stima un aumento di 310 euro nel 2019, per salire poi a 500.

Ci sono anche i 210 milioni che possano essere destinati, nell’ambito dei rispettivi contratti integrativi per il triennio 2019-2021, alla disciplina degli «istituti normativi» nonché ai «trattamenti economici accessori» privilegiando quelli finalizzati a «valorizzare i servizi di natura operativa» delle singole amministrazioni. In caso di mancato accordo entro il 30 giugno di ogni anno sull’accessorio, con decreto del presidente della repubblica i fondi andranno al personale del comparto sicurezza-difesa e ai vigili del fuoco.

Gli stanziamenti annuali messi a bilancio servono anche a coprire l’elemento perequativo che altrimenti sarebbe rimasto scoperto dal primo gennaio 2019 portando a un taglio degli stipendi di circa 15 euro al mese.

Il comma 7 dell’articolo 34 opera anche un recupero forzoso su fondi stanziati per il vecchio contratto, quello che scade entro il prossimo dicembre: sono 140 milioni di euro trasferiti all’entrate dello stato «ai sensi dell’articolo 1, comma 679 della finanziaria 2018, la legge 205/2017».

Ieri il vicempremier, e capo politico del M5s, Luigi Di Maio, ha annunciato l’impegno a reperire maggiori fondi per «mettere più soldi su scuola, università e ricerca». Da utilizzare anche per gli stipendi dei docenti, magari «tagliando le agevolazioni per i petrolieri». Un impegno che dovrà essere verificato in parlamento. Intanto a giorni la ministra della pa, Giulia Bongiorno, potrebbe convocare i sindacati.

Fonte dell’articolo: Italia Oggi





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