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21 Settembre 2022

D’Aprile (Uil Scuola): “No a interventi spot sulla scuola. Servono risposte serie e urgenti su organici e precari” [VIDEO INTERVISTA]

D’Aprile (Uil Scuola): “No a interventi spot sulla scuola. Servono risposte serie e urgenti su organici e precari” [VIDEO INTERVISTA]

21 September 2022

Congresso nazionale della Uil Scuola a Roma. Prima riunione congressuale da segretario generale nazionale per Giuseppe D’Aprile, da pochi mesi nuovo numero uno dell’organizzazione sindacale.

A Orizzonte Scuola traccia un primo bilancio della sua esperienza e non solo: “No a interventi spot sulla scuola, le urgenze sono tante. Bisogna programmare e farlo bene. Occorre incrementare il personale docente e Ata, occorre sconfiggere il precariato, risolvere i problemi dell’inizio dell’anno scolastico. Non tutti i docenti sono in cattedra. Bisogna lavorare al rinnovo del contratto di categoria per dare dignità alle persone che lavora ogni giorno nel settore dell’istruzione”.

Sul rinnovo del contratto: “Sugli stipendi non è solo una questione di adeguamento alla media europea, ma anche di piena valorizzazione degli insegnanti. L’aumento medio di 100 euro non basta, noi chiediamo un aumento che sia commisurato alla situazione attuale, che tenga conto anche dell’inflazione che è giunta al 10%”.

Sugli Ata: “Hanno bisogno di riconoscimento, non solo economico. Non ci sono dubbi. Sono indispensabili per il buon funzionamento delle scuole. Spesso viene chiesto delle mansioni che risultano superiori a quanto previsto dal contratto. Anche il personale Ata deve essere valorizzato e incentivato”.

A cura di Patrizia Montesanti

“Saremo un sindacato propositivo, lavoreremo con serietà, coerenza e con obiettivi chiari, affinché queste politiche vengano attuate e si realizzino. Fare sindacato significa fare delle scelte. Fare politica significa fare delle scelte.  Se possibile queste scelte le faremo insieme senza pregiudiziali politiche. La nostra cultura riformista ci impone di sostenere le riforme migliori, i cambiamenti veri, quelli possibili, quelli che si realizzano, non quelli dichiarati, auspicati, promessi, minacciati o addirittura imposti”,  ha detto D’Aprile nel corso della sua relazione.

 “La formazione prevista nella scuola di Alta formazione, invece, è di tipo piramidale e dirigista, viene finanziata con risorse recuperate dai tagli di organico e dalla carta docente, e rischia di misurare e premiare le performance dei propri dipendenti annullando di fatto la libertà di insegnamento con inevitabili ricadute sulla qualità dell’insegnamento. Non si può insegnare ad insegnare – ha detto nettamente D’Aprile – noi questo tipo di scuola la rimandiamo al mittente”.

“Due passaggi della relazione sono stati dedicati al contratto e al precariato dapprima sfruttato e poi umiliato con forme di reclutamento che prediligono il sapere nozionistico a quello critico e i cui fallimenti sono sotto gli occhi di tutti”, ha detto D’Aprile sottolineando la netta contrarietà della Uil Scuola al sistema della chiamata diretta, abolito di fatto per via contrattuale”.

“L’andamento degli stipendi non ha coperto l’aumento del costo della vita – ha messo in evidenza-. Il trend degli ultimi anni (dati Istat) mostra che il personale della scuola non ha beneficiato, in termini di crescita delle retribuzioni, dei momenti di sviluppo, con un Paese a PIL crescente. Con il rallentamento del PIL, e attualmente, in assenza di rinnovo contrattuale, la situazione è diventata ancor più critica”.

“Il rischio è che i nuclei familiari che finora erano poco sopra alla soglia di povertà vadano ad allargare la platea di coloro che non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Il progresso delle retribuzioni e il passaggio a una ripresa sostenibile richiedono uno Stato centrale determinato. L’aumento degli stipendi di tutti i lavoratori della scuola è per noi un obiettivo irrinunciabile. E non soltanto per raggiungere i livelli dei colleghi europei ma proprio per riconoscere il lavoro fatto in classe e a scuola. Non è più sostenibile – precisa – la differenziazione stipendiale tra docenti appartenenti a ruoli diversi a maggior ragione in presenza dello stesso titolo di studio. La funzione del docente rimane tale anche tra gradi di scuola diversi”

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