Tutti i partiti chiedono un provvedimento legislativo di urgenza
Nell’incontro con la Lega e il PD per cercare soluzione al problema dei diplomati magistrali i sindacati rappresentativi della scuola (assente lo Snals) hanno messo i primi puntini sulle i: provvedimento legislativo di urgenza (come ormai chiedono tutti) “a beneficio di tutti coloro che stanno oggi prestando servizio nella scuola primaria o dell’infanzia in quanto assunti negli anni scorsi a seguito di provvedimenti cautelari”.
Non dovrebbe esserci sostegno, dunque, per tutti gli iscritti con riserva nelle GAE, ma soltanto per chi, tra loro, sta prestando servizio.
L’obiettivo è difendere chi sta lavorando, però “tenendo altresì conto dei diritti di eventuali contro interessati”: la solita formula ambigua che rimanda la responsabilità finale al Parlamento.
In qualche modo tutti i partiti, tenendo conto dell’input sindacale, hanno preso ufficialmente posizione presentando alle Camere proposte di legge (PD), mozioni (Lega e Forza Italia) o interpellanze (Fratelli d’Italia).
Manca ancora la proposta del Movimento 5 Stelle che, comunque, in campagna elettorale aveva chiesto, come tanti, di salvare il posto ai diplomati magistrali ammessi in GAE con riserva.
Spulciando tra mozioni e interpellanze si prospettano effetti negativi un po’ catastrofici in caso di mancata soluzione, come, ad esempio, il pericolo di interruzione della continuità didattica e la perdita della validità dell’abilitazione dei vecchi diplomati magistrali.
Ma non ha senso parlare a metà maggio di continuità didattica compromessa nella scuola primaria, che entro la prima decade di giugno finirà le lezioni. Come non è assolutamente vero che la cancellazione dalle GAE comporterebbe “l’impossibilità di lavorare sia nelle scuole pubbliche che in quelle paritarie, posto che l’affermata assenza di abilitazione precluderebbe qualsiasi attività di insegnamento”(sic).
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