28 Gennaio 2020
Giorno della Memoria, la Ministra Azzolina: “Al Ministero una Commissione per lo studio della Storia
Al Quirinale premiate le scuole
vincitrici del concorso nazionale I giovani ricordano la Shoah
Al Ministero dell’Istruzione sarà istituita una Commissione per la didattica della Storia. Lo ha annunciato questa mattina la Ministra Lucia Azzolina nel corso della celebrazione per il Giorno della Memoria che si è tenuta al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
“Oggi ripercorriamo eventi che hanno dolorosamente segnato la nostra storia. Ma solo ricordando ciò che è stato possiamo, tutti insieme, evitare che l’orrore si ripeta. Alla scuola spetta il compito di aiutare i ragazzi, che sono le nuove generazioni, il nostro futuro, a coltivare la memoria. Per questo ho dato mandato di istituire una Commissione al Ministero dell’Istruzione sullo studio e sulla didattica della storia, in onore di Liliana Segre e in dono ai nostri studenti. Sarà guidata dallo storico Andrea Giardina. Dobbiamo far sì che i nostri giovani, studiando il passato, possano costruire un futuro migliore. La scuola è l’arma più potente da opporre a ogni possibile rigurgito di odio, a ogni forma di negazionismo”. Così la Ministra Lucia Azzolina che, insieme al Presidente Sergio Mattarella, ha anche premiato le nove scuole che si sono distinte nel concorso I giovani ricordano la Shoah. Alla premiazione è intervenuta la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni.
Il concorso – alla sua 18esima edizione – è bandito annualmente dal Ministero dell’Istruzione sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con la collaborazione dell’UCEI. L’iniziativa è rivolta agli alunni delle Scuole primarie e secondarie e promuove progetti e iniziative didattiche con l’obiettivo di un approfondimento e una riflessione tra i banchi sulla Shoah.
LE SCUOLE PREMIATE
Il premio per il miglior lavoro è stato assegnato all’Istituto di Istruzione Superiore “Giovanni Paolo II” di Maratea (Potenza) con l’opera Il suono di Terezin: un asse centrale, costituito da una sagoma metallica, raffigurante un violoncello suonato da una figura dal viso ignoto. Con il violoncello a simboleggiare la possibilità che l’arte possa aiutare a ritrovare la propria identità. Menzione speciale è stata attribuita alle Scuole Polacche presso l’Ambasciata della Repubblica di Polonia di Roma, con gli studenti che hanno realizzato due film dedicati all’arte nei campi di concentramento e di sterminio nazisti (Essere nel non essere. L’arte nei campi di concentramento e Fuori le mura). Tra i lavori dei 9 vincitori si è distinto l’Istituto Comprensivo “Zanotto-Pascoli” di Polcenigo (Pordenone) con il progetto Scacco Matto: gli alunni hanno progettato una scacchiera con le foto di persone discriminate negli anni ’30, ’40, fino ai giorni nostri. Hanno puntato sulle biografie dei campioni della memoria, dagli atleti italiani ai calciatori, passando da Arpad Weisz a Gino Bartali, gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” di Palagiano (Taranto). Il riconoscimento è andato al progetto Vite in Gioco. Dallo sport hanno preso spunto anche gli alunni dell’Istituto Comprensivo “San Vendemiano” (Treviso). Sono stati premiati con il lavoro dal titolo Il razzismo nello sport dagli anni ’30 del XX secolo ai nostri giorni: un album materico da cui emergono le figure di atleti e sportivi che hanno attraversato gli ultimi cento anni di storia. Goethe a Dachau è il progetto dell’Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo Da Vinci” di Civitanova Marche (Macerata): un’opera a più voci, in cui sono state tradotte dal tedesco, dal francese e dal polacco le liriche ritrovate in vari campi di concentramento. Liriche ancora inedite in italiano.
Gli studenti dell’Istituto Magistrale Statale “Regina Margherita” di Palermo hanno invece ricreato, in modo performativo, la tragicità di un campo di concentramento, basandosi su una coreografia del compositore Luigi Nono col progetto tratto dall’omonima opera Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz. E ancora, l’Istituto “Gramsci-Pascoli” di Noicottaro (Bari) ha riprodotto 55 pietre d’inciampo, sulla base del lavoro dell’artista Gunter Demnig (progetto Pietre d’inciampo: per le strade del mondo). Così come l’Istituto Comprensivo “Avigliano Centro”, di Avigliano (Potenza) che ha modellato 100 pietre d’inciampo, ognuna grande quanto una Stolperstein, per raccontare la storia di Sara Simon Gesses (progetto La pietra di Sara) memoria ad una bambina rimasta per sempre bambina.

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