Notizie e comunicati

7 Maggio 2018

I presidi incaricati hanno consentito per decenni di colmare i vuoti nelle scuole

Perché non ripristinare l’incarico di presidenza?

L’incarico di presidenza, un istituto normativo che consentiva di affidare l’istituzione scolastica, priva del capo d’istituto, ad un docente con particolari requisiti professionali ed esperienze di servizio.

Un incarico utile per il sistema, ma che aveva il rovescio della medaglia conseguente al fatto che la schiera dei presidi incaricati finiva spesso per rivendicare uno specifico riconoscimento, al punto da richiedere e ottenere, come avvenuto negli anni ’70 ed oltre, concorsi riservati per accedere direttamente al ruolo di presidi.

Nei primi anni 2000, con l’arrivo dell’autonomia scolastica e il riconoscimento della dirigenza ai capi d’istituto, non solo era impensabile una rivendicazione di stabilizzazione tout court, ma sembrava contraddittorio l’affidamento di tutte le funzioni dirigenziali a chi dirigente non era.

Conseguentemente tredici anni fa, con il decreto legge 7/2005, convertito dalla legge 43/2005, l’istituto dell’incarico di presidenza è stato mandato in archivio.
Tuttavia, considerato che nella scuola vi erano in quel momento molti presidi incaricati, la legge dispose il loro mantenimento, escludendo nuovi incarichi (chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro).

Il comma 1-sexies così recitava: “a decorrere dall’anno scolastico 2006/2007 non sono più conferiti nuovi incarichi di presidenza, fatta salva la conferma degli incarichi già conferiti”.

Annualmente una apposita direttiva ministeriale apre i termini per le domande di conferimento degli incarichi di presidenza, riservati ai pochi superstiti.

Ora però la scuola è in emergenza. Secondo Valentina Aprea, tornata sui banche della Camera dopo l’esperienza come assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia, “Solo per fare un esempio, in Lombardia saranno (il prossimo anno) più di trecento gli istituti privi della guida pedagogica e amministrativa”.

E aggiunge: “Il MIUR, insomma, delegittima una volta di più il ruolo dei dirigenti” (Visto che i tempi di svolgimento del corso-concorso per DS vanno per le lunghe, al punto da temere realisticamente che, oltre al prossimo anno scolastico 2018-19, vada a rischio di massicce reggenze anche (e di più) il 2019-20, perché non ripristinare con precisa limitazione in vita, il vecchio istituto dell’incarico di presidenza?

Potrebbe essere (volendo) uno dei primi provvedimenti del nuovo Parlamento.

Fonte dell’dell’articolo: Tuttoscuola

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