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Ilsole24ore Università – Tra distrazione e velocità eccessiva, ecco la diseducazione stradale della GenZ di Redazione Scuola

Ilsole24ore Università – Tra distrazione e velocità eccessiva, ecco la diseducazione stradale della GenZ di Redazione Scuola

Dossier Skuola.net con Autostrade per l’Italia

Forte diffusione di comportamenti pericolosi adottati in strada. Tra i più comuni l’uso dello smartphone, la stanchezza, l’abuso di alcol e sostanze

di Redazione Scuola

(Adobe Stock)

4′ di lettura

Pericolosamente alla guida: distrazione, stanchezza, uso di sostanze e velocità eccessiva sono compagni di viaggio di molti giovani conducenti. Tra gli under 25 che abitualmente portano un mezzo a due o quattro ruote – automobile, moto, motorino, microcar, bicicletta o monopattino – ben 1 su 5 racconta, infatti, di essere spesso con la testa tra le nuvole proprio mentre imbraccia il volante o il manubrio. E una quota simile (21%) ammette di essere stata coinvolta in incidenti a causa dei propri comportamenti errati, a cui si potrebbe aggiungere una platea ancora più ampia – 4 su 10 – che ammettono di esserci andati molto vicini.Una choc che giunge proprio dai 2.075 giovani – tra i 16 e i 24 anni – interpellati da una ricerca del portale Skuola.net in collaborazione con Autostrade per l’Italia, nell’ambito del progetto di sicurezza stradale a scuola “Non chiudere gli occhi”, iniziativa figlia di una campagna di sensibilizzazione rivolta direttamente ai giovani.

Le cattive pratiche

Segnalando come, anche nell’epoca del ride sharing e della mobilità sostenibile, nonché del mezzo di trasporto individuale additato tra i responsabili del cambiamento climatico, le ragazze e i ragazzi che si mettono alla guida restano comunque tanti: nel campione osservato, i conducenti abituali sono circa la metà. E, purtroppo, molti di loro sono già viziati da alcune cattive pratiche.A partire dal mancato rispetto dei limiti di velocità: quasi 4 giovani su 10, alla guida di un qualsiasi mezzo di locomozione, ammettono di viaggiare sempre (11%) o spesso (27%) oltre il consentito. Anche la necessaria lucidità, richiesta a qualsiasi conducente, è una merce che non sempre si trova: circa 1 su 7 dice di mettersi frequentemente alla guida quando è assonnato o comunque molto stanco. E se consideriamo coloro a cui è capitato almeno una volta, la platea si allarga fino al 70% dei “piloti” intercettati dalla ricerca.

Guida in stato di alterazione

Purtroppo non manca un altro grande classico: la guida in stato di alterazione psicofisica. Infatti, 1 su 6 confessa di aver guidato a volte (11%) se non spesso (6%) con la mente annebbiata da alcol o “sostanze”. Sul fronte smartphone alla guida, 1 su 5 ammette di armeggiare costantemente con il proprio dispositivo, quando invece dovrebbero prestare la massima concentrazione alla strada. È una percentuale che desta preoccupazione, ma è importante constatare che il 34% cerchi di limitare al massimo queste distrazioni e che il 46% dichiari di attenersi al codice della strada e a quello del buon senso, evitando di buttare l’occhio a chat, social e video mentre è sulla strada.Tuttavia, a chi capita di tenere uno smartphone tra le mani anche in marcia, a volte accade di esagerare: ben 4 su 10 hanno prodotto contenuti digitali come video, selfie e dirette social.

I casi di cronaca

Portando a immaginare che i casi di cronaca che vedono i giovani come protagonisti in negativo, proprio a causa di questa cattiva abitudine, siano pure limitati rispetto alla diffusione del fenomeno. Una considerazione simile si può estendere anche ad un’altra casistica: quando capita di dover scegliere se salire o meno in macchina con un conducente che non è in condizioni di guidare – perché ubriaco, assonnato o altro – in 4 casi su 5 si opta per la soluzione più rischiosa, ovvero accettare il passaggio, ignorando la paura o facendo finta di nulla. E la cosa ancora più allarmante è che non si tratta di uno scenario così raro: è capitato a oltre un terzo degli intervistati (36%).

Le regole base

Paradossalmente, invece, il senso di prudenza o di rispetto delle norme viene ben digerito quando si tratta delle regole base di circolazione stradale previste per il mezzo che conducono: cinture, casco e limiti sui passeggeri a bordo pare siano sempre rispettati dal 60% dei giovani intervistati, a cui si aggiunge un 18% che tendenzialmente rispetta le regole pur con qualche dimenticanza. E oltre la metà dei conducenti (53%) invita sempre i suoi eventuali passeggeri a fare lo stesso. In questa generazione, dunque, c’è del buono su cui lavorare, a partire proprio dalla consapevolezza dei rischi di alcuni comportamenti. Infatti, solo il 24% non pensa mai alle possibili conseguenze sulle persone di una certa “disinvoltura” in strada. Una percentuale che, però, raddoppia tra coloro che si dichiarano molto distratti alla guida. Inoltre, in questa porzione del campione, come era lecito attendersi, la frequenza degli incidenti provocati quadruplica rispetto alla media generale: 3 “distratti” su 4 ne sono stati protagonisti.

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Tra distrazione e velocità eccessiva, ecco la diseducazione stradale della GenZ
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