11 Giugno 2018
Le classi pollaio sono una vera emergenza?
Secondo Tuttoscuola non sono da considerarsi un grave problema del sistema scolastico
In un suo recente servizio Tuttoscuola.com affronta uno dei temi che l’attuale maggioranza di governo, nel breve spazio dedicato alla scuola nel suo “contratto per il governo del cambiamento”, mette in una qualche evidenza, indicando la necessità di intervenire fra l’altro “sul fenomeno delle cd. classi pollaio”.
La tesi di Tuttoscuola, sostenuta da un’elaborazione condotta su dati di fonte MIUR, è che in realtà le classi pollaio non siano da considerarsi un grave problema del sistema scolastico. Tesi che però si regge su un assunto ben preciso, vale a dire sull’individuazione di una soglia oltre la quale la dimensione di una classe possa dar luogo alla patologia del cosiddetto “pollaio”. Per Tuttoscuola il limite preso in considerazione è quello fissato dal DPR 81/2009 per la costituzione delle classi a proposito della secondaria di II grado, laddove si prevede che le stesse debbano essere formate “senza superare, comunque il numero di 30 studenti per classe”.
Le conseguenze non sono di poco conto, come evidenziato nello stesso servizio, laddove si afferma che qualora si assumesse il valore 25 (quello che il DM 26.8.1992 del Ministero dell’Interno fissa ai fini9 della normativa antincendio) si arriverebbe a considerare classi pollaio la metà di quelle esistenti. Ben diversa la situazione ragiona sul parametro dei 30 alunni. Premesso che la ricerca si concentra esclusivamente sulla secondaria di II grado, vien fuori che le classi con più di 30 studenti sono solo 410 su quasi 120mila (119.817), quindi una percentuale limitata allo 0,34% del totale.
Considerando le diverse aree territoriali, si va dallo 0,31% di “classi pollaio” presenti al Sud e nel Nord Est per toccare una punta dello 0,44% nelle isole, con la Liguria a detenere il primato (0,86%). Si tratta in ogni caso di valori a dir poco modesti, certamente lontani dal poter essere assunti come “emergenza” del sistema; ma la musica potrebbe cambiare, e in modo significativo, se anziché ragionare su una soglia di 30 alunni si assumesse un valore inferiore, nella fascia 25-30. È la stessa ricerca di Tuttoscuola a lasciarlo intendere, senza mezzi termini, quando richiama – come già detto – la normativa antincendio del 1992, dopo aver peraltro ricordato che “una classe con troppi alunni crea difficoltà per gli insegnanti nella governance e nel rapporto individualizzato”.
Fonte dell’articolo: Cisl Scuola

Commenti
Nessun commento
Ultimi articoli
NOTIZIE 30 Settembre 2023
Abilitazione docenti, cosa deve fare chi ha i 24 Cfu? La risposta degli esperti
Share on Social Media x facebook pinterest email Abilitazione docenti, cosa deve fare chi ha i 24 Cfu? La risposta degli esperti 30 September 2023 È stato pubblicato nella G.
NOTIZIE 30 Settembre 2023
Pistola ad aria compressa contro prof, il docente: “Non denuncio, ma voglio l’espulsione”. Frassinetti: “va ripristinata autorevolezza”
Share on Social Media x facebook pinterest email Pistola ad aria compressa contro prof, il docente: “Non denuncio, ma voglio l’espulsione”.
NOTIZIE 30 Settembre 2023
L’affondo di Rosy Bindi: “Va rivalutata la funzione sociale degli insegnanti, sono stati erroneamente svalutati”
Share on Social Media x facebook pinterest email “La dispersione scolastica è classista: a scuola non vanno i figli di poveri, degli immigrati, quei ragazzi che hanno meno cultura in famiglia, che non respirano quel clima, ed è più alta negli istituti professionali, rispetto ai licei: l’Italia non può non porsi questo tema”.
NOTIZIE 30 Settembre 2023
Supplenze brevi e saltuarie, finanziati 55,6 milioni di euro. Dl Proroga Termini in Gazzetta Ufficiale
Share on Social Media x facebook pinterest email Supplenze brevi e saltuarie, finanziati 55,6 milioni di euro.