Notizie e comunicati

21 Novembre 2018

Manovra di bilancio 2109: previsti 14 euro di aumento per gli insegnanti

il-messaggero

21 November 2018

I Sindacati avvertono: «Se queste sono le cifre, non ci sarà nessuna trattativa con il Governo»

L’AUDIZIONE
A parlare di aumento è stato il ministro all’istruzione Marco Bussetti in audizione alla Camera che, dati alla mano, ha annunciato lo stanziamento di risorse aggiuntive per 1,7 miliardi di euro all’anno: «Per consentire da subito una ripresa della contrattazione ha spiegato – e un nuovo adeguamento degli stipendi, che la relazione tecnica stima in un aumento superiore all’1,9%». Sono comprese anche le risorse per il cosiddetto elemento perequativo, per evitare cioè la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici, tra cui 1milione e duecentomila lavoratori della scuola, che si sarebbe verificata da gennaio 2019 visto che il precedente Governo aveva messo sul piatto le risorse fino al 31 dicembre prossimo.

L’ALTERNANZA RIVISTA
Per finanziare la perequazione, come ha spiegato lo stesso Bussetti, il ministero dell’istruzione ha provveduto anche alla revisione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro: riducendo notevolmente il tetto minimo delle ore di alternanza, sia nei licei sia negli istituti tecnici e professionali, viene infatti garantita la copertura della perequazione. Senza la quale sarebbero diminuiti in maniera evidente soprattutto gli stipendi più bassi. Perequazione a parte, però, con 1,7 miliardi di euro la crescita degli stipendi dei docenti italiani, tra i più bassi d’Europa, resta comunque al palo. L’aumento previsto per il 2019, infatti, ammonta all’1,9%: una cifra di 23 euro lordi che nell’arco di tre anni è destinata a salire a 38 euro. La quota, riferita ad uno stipendio medio di 32.600 euro lordi l’anno e quindi circa 1400 euro netti al mese, corrisponde a 14 euro. Centesimo più, centesimo meno: una cifra che poco risponde alle aspettative dei docenti. «Ventitré euro, vale a dire l’aumento per il 2019 – spiega la Flc Cgil scuola – sono un terzo del minimo garantito l’8 febbraio scorso dal Dicastero Fedeli, che chiuse un contratto aperto da nove anni con una crescita della busta paga tra gli 80,40 euro e i 110,40».
Vale la pena ricordare quindi che, proprio sul fronte scuola, il precedente Governo targato Pd ha pagato l’insoddisfazione di migliaia di docenti, soprattutto per la riforma della Buona Scuola e per l’aumento stipendiale da molti ritenuto irrisorio. In quel caso fu netta la spaccatura nei rapporti con i sindacati. E quindi, di fronte a un nuovo Governo, le aspettative dei docenti e di tutto il personale scolastico erano ben altre. Ma il ministro Bussetti ha assicurato che lo stanziamento di 1,7 miliardi è solo un primo passo: «Non è il momento di generare allarmi ha sottolineato – ma di lavorare tutti insieme per raggiungere l’obiettivo. Il cammino della legge di bilancio è appena cominciato ci sono tutti i margini per inserire ulteriori risorse per il rinnovo contratti. Incontrerò personalmente i sindacati prima dell’approvazione della legge di bilancio proprio per lavorare insieme. Sulle risorse e anche su una possibile pre-intesa in vista del rinnovo».

Ma stando così le cose, il rischio è di far saltare le trattative per il rinnovo del contratto della scuola ancora prima di partire, tanto che la Cgil a gennaio non parteciperà al tavolo di trattativa: «Per sedersi servono almeno altri due miliardi ha spiegato il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli – il governo deve indicare chiaramente che quelle risorse saranno nella prossima Legge di stabilità. Ricordo come l’attuale esecutivo abbia sbeffeggiato il contratto povero della Fedeli, purtroppo la base di partenza del rinnovo 2019-2021 è decisamente inferiore».
Non solo, oltre all’esiguo aumento in busta paga, l’Anief contesta la mancanza della copertura di quanto i docenti hanno perso durante gli ultimi anni: «Abbiamo aspettato il rinnovo per 9 anni denuncia il segretario generale Marcello Pacifico gli stipendi sono stati fermi per circa 10 anni: con l’aumento dell’ex ministra Fedeli e con questi pochi 14 euro comunque non andiamo a sanare quella perdita. Mancano circa 200 euro a persona, altro che 14 euro».
Fonte dell’articolo: Il Messaggero

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Gianfranco

I 5* pagheranno certamente questa ennesima truffa

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