Notizie e comunicati

5 Dicembre 2017

Mobilità, nessuna rivoluzione in vista

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5 December 2017

Chiesta ai sindacati la proroga del contratto dello scorso anno

Mobilità: tutto come l’anno scorso. Per ridurre i tempi di attuazione delle procedure di mobilità a domanda (trasferimenti e passaggi di cattedra e di ruolo) l’amministrazione ha chiesto ai sindacati di prorogare la vigenza del contratto dell’anno scorso.Nessuna modifica, dunque, salvo eventuali chiarimenti sulle questioni più controverse da inserire direttamente nell’ordinanza che vi darà attuazione. Anche in questa materia, dunque, il governo ha intenzione di accelerare i tempi per capitalizzare la velocizzazione delle procedure in termini di consenso elettorale.

Mentre scriviamo, i rappresentanti dei sindacati rappresentativi, Cigl, Cisl, Uil, Snasl e Gilda-Unams sono a viale Trastevere per definire gli ultimi elementi e poi firmare. La Gilda ha già fatto sapere che non firmerà, non avendo sottoscritto nemmeno il contratto dello scorso anno per la netta opposizione al sistema della chiamata diretta.

L’accordo è un compromesso tra la necessità di applicare le disposizioni contenute nella legge 107/2015, sulla scelta dei docenti da parte dei dirigenti, e la possibilità, per i docenti, di mantenere o acquisire la titolarità della sede. Beneficio, quest’ultimo, che consente loro di non essere assoggettati al sistema della chiamata diretta. Che prevede, peraltro, anche la scadenza triennale dei contratti di incarico una volta accettata la proposta del dirigente scolastico all’esito della chiamata diretta.

Fin qui la questione del contemperamento tra legge 107/2015 e contratto. L’accordo dell’anno scorso, in fase di proroga per quest’anno, prevede, anche altre limitazioni rispetto al passato. Come per esempio la cancellazione della fase comunale. Che preclude ai titolari di una scuola del comune di godere di una sorta di precedenza di fatto rispetto a coloro che si muovono da altri comuni della provincia, in riferimento a movimenti all’interno del comune. E riduce a cinque le preferenze esprimibili dagli interessati in ciò limitando fortemente le probabilità di ottenere il trasferimento mantenendo il diritto alla titolarità della sede.

Il contratto prevede anche la cancellazione del diritto, per i docenti delle scuole secondarie, di scegliere la sede scolastica in luogo dell’istituzione scolastica nel suo complesso. L’accordo prevede, inoltre, la possibilità del passaggio di cattedra o di ruolo nei licei musicali per i docenti di musica che vi abbiano già insegnato come supplenti o utilizzati.

© Riproduzione riservata

Fonte dell’articolo: ItaliaOggi




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