Diventare docenti

14 Maggio 2019

Precariato, cercasi la quadra

Giovedì nuovo round tra Miur e sindacati, tempi stretti

di Alessandra Ricciardi

Assunzioni e precariato: è la partita più delicata, e politicamente rilevante, di questa primavera. Se da un lato va avanti la procedura ordinaria del concorso per infanzia e primaria, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sulle prove, e in attesa che il ministro della funzione pubblica, Giulia Buongiorno, licenzi il bando con le 17 mila assunzioni previste, al Miur ci si prepara al decisivo, forse ultimo, vertice sul precariato in attuazione all’accordo sottoscritto tra governo e sindacati a Palazzo Chigi. Se per il concorso ordinario ormai i giochi sembrano fatti, e i vincitori saliranno in cattedra nell’anno scolastico 2020/2021, per i precari con più di 36 mesi l’obiettivo è di riuscire a portare in cattedra i primi assunti già nell’anno 2019/2020. Se non a settembre, scadenza questa che sembra allontanarsi vista la tempistica delle trattative, almeno a ottobre. Il prossimo vertice tra Miur e sindacati si terrà giovedì prossimo.

Le sigle rappresentative e firmatarie dell’intesa di palazzo Chigi sono attese a viale Trastevere perché presentino una proposta unitaria, al momento ancora da definire nei dettagli. Ma non è affatto escluso, secondo alcune indiscrezioni, che possano invece decidere di attendere che sia il ministero guidato da Marco Bussetti a formulare una proposta, anche alla luce dei dati sulla carenza dei posti e la loro dislocazione territoriale.

Il primo incontro della scorsa settimana ha confermato la volontà congiunta di eliminare la prova preselettiva per il personale docente con tre annualità di servizio prevedendo anche una percentuale più ampia di posti riservati per il prossimo concorso ordinario, per 48.500 posti complessivi. Alla selezione ordinaria, verrebbe affiancata una fase transitoria con un percorso abilitante speciale riservato allo stesso personale, finalizzato all’immissione in ruolo. Tale percorso dovrà comunque garantire a tutti i docenti in possesso del requisito del servizio dei 36 mesi la partecipazione al percorso abilitante.

Ieri si è svolto tra l’altro l’incontro su un altro punto dell’intesa tra governo e sindacati, quello sulle relazioni sindacali. Anche in questo caso il ministero, presente il capo dio gabinetto, Giuseppe Chiné, ha chiesto ai sindacati di formulare una proposta unitaria, sulla scorta della quale produrrà in seguito una bozza di contratto integrativo oggetto della successiva negoziazione.

Sul fronte del concorso infanzia e primaria, invece, si attende la pubblicazione del bando per il concorso ordinario, testo che ha già ottenuto l’autorizzazione del Mef e che ora è all’esame della Funzione pubblica. Il bando dovrà fissare tra l’altro la data della presentazione delle domande, entro l’estate, e delle prove. Già decise e pubbliche invece oggetto delle prove e programmi: è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 maggio 2019 (Serie generale, n. 105) il decreto ministeriale 327/2019 con il regolamento. Sul sito del Miur sono stati successivamente pubblicati anche il decreto ministeriale 328/19, recante la tabella di valutazione, il decreto 329/19, sui requisiti dei componenti delle commissioni, e infine l’ordinanza 330/19, relativa alla formazione commissioni.

Il concorso ordinario prevede: una prova preselettiva computer-based, che scatta nei casi in cui a livPrecariato, cercasi la quadraello regionale il numero dei candidati sarà superiore di tre volte il numero dei posti messi a concorso; una prova scritta della durata di 180 minuti composta da tre quesiti. Nello specifico, per i posti comuni, due quesiti aperti che mirano a valutare le conoscenze e competenze didattiche in relazione alle discipline insegnate nella scuola primaria e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia; mentre, per i posti di sostegno, due aperti inerenti le metodologie didattiche per le diverse tipologie di disabilità e le procedure sull’inclusione.

E poi, sia per posti comuni che di sostegno, un quesito a risposta chiusa con otto domande volto a verificare la comprensione in lingua inglese almeno al livello B2. Si passa poi alla prova orale, diversa per posti comuni e sostegno, con una durata di 30 minuti, che consiste nella progettazione di una lezione, ed esempi di uso delle Tic.

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