Il documento unitario dei sindacati scuola rappresentativi in risposta alle richieste della ministra Fedeli
Il documento unitario dei sindacati scuola rappresentativi (non sottoscritto da Gilda), in risposta alle richieste della ministra Fedeli di definire contrattualmente norme severissime contro abusi e molestie sessuali da parte di docenti, afferma che “fermo restando che i comportamenti irresponsabili vanno prontamente e severamente sanzionati, a prescindere da qualsiasi considerazione, come già consentono le norme attualmente esistenti, ritengono necessario riaprire un confronto sull’opportunità di sedi alle quali affidare, in un ruolo di esplicita terzietà, una valutazione dei comportamenti dei docenti che assicuri la piena salvaguardia delle prerogative connesse all’esercizio della libertà di insegnamento costituzionalmente garantita”.
Tralasciamo il fatto, non secondario, che sanzioni, modalità e procedure sanzionatorie effettivamente esistono già ma risalgono ad oltre mezzo secolo fa, è opportuno capire bene cosa si intende per sedi terze.
Esistevano fino ad un paio di decenni fa i consigli di disciplina eletti all’interno dei consigli scolastici provinciali, costituiti esclusivamente da insegnanti del settore interessato che esprimevano pareri vincolanti per il provveditore agli studi sulle sanzioni più rilevanti.
I consigli scolastici non esistono più e con essi sono scomparsi anche quei consigli di disciplina.
Per i professori delle superiori esisteva un analogo consiglio di disciplina all’interno del CNPI, a sua volta soppresso e sostituito dall’attuale CSPI che non prevede consigli di disciplina.
Le sedi terze non possono essere, dunque, i vecchi consigli di disciplina archiviati con i consigli scolastici territoriali che non potrebbero rivivere se non con un’ampia riforma degli organi collegiali, una riforma (ormai dimenticata) che avrebbe bisogno, comunque, non di un intervento contrattuale ma legislativo.
Se invece l’ipotesi sindacale fa riferimento ad un organismo nuovo di livello regionale (es., comitato di garanti, collegio dei probiviri, giurì, ecc.), occorre comunque una norma legislativa a prevederlo, non bastando certamente un dispositivo contrattuale.
La Fedeli, a quanto pare con il consenso dell’opinione pubblica, chiede una risposta certa e immediata, “ per oggi”. La sede terza potrebbe rischiare, invece, di rimandare alle calende greche.
Pubblicato da Editoriale Tuttoscuola Al via i concorsi scuola, con le nuove modalità previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per l’assunzione in ruolo di oltre 30mila docenti nelle [...]
Pubblicato da Editoriale Tuttoscuola Pubblicati i bandi del concorso straordinario ter per gli aspiranti docenti della scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di I, di II grado e di sostegno.Nelle scorse settimane Tuttoscuola ha [...]
Pubblicato da Orazio Niceforo La lotta ai diplomifici non può diventare la bandiera della destra o della sinistra, perché la difesa della qualità del sistema e della giustizia per gli [...]
Pubblicato da Orazio Niceforo Con il piano straordinario di vigilanza avviato dal Ministero dell’istruzione e del merito, partito nei giorni scorsi con ispezioni nelle tre Regioni (Campania, Lazio e Sicilia) [...]
Pubblicato da Orazio Niceforo Il tormentone del progetto voluto dal ministro dell’istruzione e del merito Valditara a settembre scorso, all’indomani dei gravi fatti di Caivano, ha registrato un nuovo capitolo, [...]
Share on Social Media x facebook pinterest email Il Ministero dell’Istruzione, nel suo incontro con le organizzazioni sindacali l’11 dicembre, ha messo in luce un passo significativo verso il potenziamento dell’istruzione nelle regioni del Mezzogiorno.
Share on Social Media x facebook pinterest email Reclutamento docenti, Pittoni (Lega): ‘Velocizzarlo guardando l’esperienza’ 11 December 2023 “Per la scuola vogliamo occuparci di questioni concrete? La procedura concorsuale classica (in Italia) per l’accesso ai posti di insegnante a tempo indeterminato consiste nella selezione dei più preparati teoricamente.
Share on Social Media x facebook pinterest email Lo psicoterapeuta deve avere laurea e specializzazione, il Tar fa chiarezza: le scuole ne tengano conto 11 December 2023 Chi fa psicoterapia può esercitare la professione solo se in possesso della laurea in psicologia e aver poi frequentato la specifica scuola di specializzazione: a ricordarlo è il Tar del Lazio in una sentenza con la quale ha accolto un ricorso proposto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.