29 Gennaio 2019
Su 100 concorrenti, tre entrano
Arrivate 66 mila domande per il concorso a direttore amministrativo, i tempi si allungano
È scaduto il termine entro il quale andava presentata la domanda di partecipazione al concorso pubblico per esami e titoli bandito per la copertura si 2.004 posti di direttore dei servizi generali e amministrativi (area D del personale Ata) e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – 4ª Serie speciale Concorsi ed esami, n. 102 del 28 dicembre 2018. Secondo il ministero dell’istruzione alla data del 22 gennaio 2019 le domande presentate e acquisite al sistema sarebbero 50 mila (indicate nell’annessa tabella), mentre altre 16 mila sarebbero in attesa di validazione.
Se i dati finali saranno confermati, sarebbero 66 mila i candidati, ogni 100 concorrenti solo tre passeranno. Con differenze notevoli però tra regioni: in Sicilia, per esempio, sono in ballo 75 posti, i candidati sono 5.601; in Lombardia, per 451 posti i candidati sono 6.897.
Per partecipare al concorso gli aspiranti dovevano essere in possesso dei diplomi di laurea, delle lauree specialistiche e delle lauree magistrali di cui all’allegato A del decreto ministeriale 18 dicembre 2018, ovvero di analoghi titoli conseguiti all’estero considerati equipollenti o equivalenti ai sensi della normativa vigente.
In deroga ai predetti requisiti sono stati ammessi a partecipare al concorso anche gli assistenti amministrativi che alla data del 1° gennaio 2018 avevano maturato almeno tre anni interi di servizio, anche non continuativi, sulla base di incarichi annuali, negli ultimi otto anni, nelle funzioni di direttore dei servizi generale e amministrativi (Dsga) purché in possesso rei requisiti culturali di cui alla tab. B allegata al Ccnl 29/11/2007 (laurea specialistica in giurisprudenza; in scienze politiche sociali e amministrative, in economia e commercio o titoli equipollenti).
Poiché a livello di ogni singola regione il numero delle domande di partecipazione risulta, già dai primi dati del 22 gennaio, essere superiore a quattro volte il numero dei posti disponibili, alle prove di esame previste dal bando di concorso saranno ammessi solo coloro che avranno superato un test di preselezione computer-based, test che si svolgerà contemporaneamente in tutte le diciassette regioni oltre che nel Friuli-Venezia Giulia lingua italiana e Friuli-Venezia Giulia lingua slovena, nel giorno che sarà fissato con apposito avviso nella Gazzetta Ufficiale del 15 marzo 2019.
Alle prove scritte sarà ammesso un numero di candidati pari a tre volte il minimo dei posti messi a concorso da ogni singola regione. Saranno anche ammessi tutti i candidati che nella suddetta prova avranno conseguito un punteggio pari a quello del candidato nell’ultima posizione utile oltre a quelli portatori di handicap.
L’elevato numero delle domanda di partecipazione al concorso, seppur presumibilmente ridotto in fase di preselezione, rischia, se tutte le operazioni non si svolgeranno nei tempi stabiliti, di non consentire la nomina dei vincitori prima dell’inizio dell’anno scolastico 2019/2020 come era nelle intenzioni del legislatore e nelle speranze degli oltre duemila uffici di segreteria da tempo privi di un direttore dei servizi titolare. Una previsione non assolutamente auspicabile.
Fonte dell’articolo: Italia Oggi

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