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22 Gennaio 2023

Troppi bocciati al primo anno di scuola superiore, la colpa è della scuola media che non boccia e non fornisce la giusta preparazione?

Troppi bocciati al primo anno di scuola superiore, la colpa è della scuola media che non boccia e non fornisce la giusta preparazione?

22 January 2023

Sembra essere una vera tendenza il boom di bocciature al primo anno di scuola secondaria di secondo grado. Secondo l’ultimo Rapporto Save The Children il fenomeno è evidente. Per quali motivi? Per molti il problema è l’adolescenza e il cambio di tipologia di studio. Ma non solo.

Il passaggio dalla scuola secondaria di I grado alle superiori, infatti, come spiegato in precedenza, è un momento critico che, se non considerato attentamente, rischia di far accrescere la dispersione scolastica.

Il rapporto Save the Children

Nel corso dell’anno scolastico 2021-2022, infatti, la percentuale di bocciature più elevata si è registrata proprio tra gli studenti del primo anno scolastico delle superiori (8,1%, circa 40mila studenti). Mentre per gli anni di frequenza successivi si è osservata una riduzione nella percentuale di respinti fra l’a.s. 2020-2021 e l’a.s. 2021-2022, la quota di bocciature per chi ha frequentato il primo anno delle scuole secondarie di II grado è cresciuta di un punto percentuale.

Anche la scelta dell’indirizzo di studio, frutto dell’orientamento che spesso è mancato, potrebbe senz’altro concorrere a costruire tale scenario.

La riforma dell’orientamento

Su questo, però, il Ministero ha già pensato al rimedio: proprio la riforma dell’orientamento, una delle iniziative legate al Pnrr, è una delle novità a cui il Ministro dell’istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sta dedicando molta attenzione.

Le linee guida emanate nel dicembre 2022, infatti, vuole:

– rafforzare il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, per consentire una scelta consapevole e ponderata a studentesse e studenti che valorizzi i loro talenti e le loro potenzialità;

– contrastare la dispersione scolastica;

– favorire l’accesso all’istruzione terziaria.

Dall’anno scolastico 2023/2024 vengono introdotte per le Scuole secondarie di I grado e per il primo biennio delle Secondarie di II grado, per ogni anno scolastico 30 ore di orientamento, anche extra curriculari; per l’ultimo triennio delle Secondarie di II grado, 30 ore curriculari per ogni anno scolastico.

Uno degli aspetti chiave è l’introduzione proprio del docente tutor: ogni scuola dovrà individuare i docenti di classe delle Scuole secondarie di I e II grado, chiamati a svolgere la funzione “tutor” di gruppi di studenti, in un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi, svolgendo due attività:

  • aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-Portfolio personale;
  • costituirsi “consigliere” delle famiglie, nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha più volte fornito una sorta di identikit di questo insegnante tutor: “Verrà introdotta la figura del docente tutor per ogni gruppo classe, il docente che dovrà avere una formazione particolare, ed anche essere pagato di più, e che dovrà in team con gli altri insegnanti seguire in particolare quei ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento ma anche di quelli molto bravi che magari in classe si annoiano e che hanno bisogno di accelerare”.

Scuola media: il problema è sempre lì?

Molti utenti sui social evidenziano che senz’altro il numero elevato di bocciati alla prima classe delle superiori è da imputare ai trascorsi della scuola media: non solo un modo diverso di studiare, ma proprio secondo molti non ci sono standard di apprendimento e metodologici in grado di aiutare veramente i ragazzi all’ingresso della secondaria di primo grado. Da qui il riferimento al dibattito sulla scuola media anello debole del sistema scolastico, con una riforma dei cicli chiesta da molti.

Certo, gli utenti si dividono sul tema: in molti rintracciano i problemi in altri temi della scuola, magari puntano il dito contro il sistema scolastico in generale, senza dover necessariamente condannare un grado di istruzione piuttosto che un altro.

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