Per decidere le sedi dei trasferimenti dei docenti non basta una decisione interamente automatizzata
Di ANTONIO CICCIA MESSINA
Ci vuole l ‘ apporto umano, che deve governare e controllare il procedimento amministrativo. Per quanto l’algoritmo sia raffinato. Ad alzare un argine contro lo strapotere delle macchine è il TAR Lazio con una sentenza (della sezione terza bis n. 9230 depositata il 10/9/2018, presidente Riccardo Savoia, estensore Alfonso Graziano), che segna un punto fermo nella considerazione giuridica dell’intelligenza artificiale e nella giurisprudenza sul rapporto tra nuove tecnologie e procedimenti amministrativi. Nel caso concreto, per assegnare le sedi agli insegnanti, in base all’ordinanza ministeriale n. 241/2016, un algoritmo ha mandato docenti titolari di maggior punteggio in graduatoria in posti in province più lontane rispetto a quelle indicate con priorità nella domanda di assunzione, mentre molti docenti con punteggio inferiore, hanno trovato sede nella provincia e nella classe di concorso scelta. Da qui il contenzioso, che ha al suo centro la questione se la tecnologia possa dominare la valutazione umana nel procedimento amministrativo.
Nella decisione si legge che nessun procedimento amministrativo, per quanto complesso, possa legittimare la sua devoluzione ad un meccanismo informatico o matematico del tutto impersonale. Il ricorso esclusivo all’algoritmo, inoltre, fa piazza pulita delle regole sulla partecipazione, sulla trasparenza e sull’accesso, e cioè delle barriere a garanzia del privato di fronte ai pubblici poteri. La sentenza mette in evidenza la differenza tra decisione e valutazione discrezionale e le decisioni interamente automatizzate, realizzate in applicazione di regole o procedure informatiche o matematiche.
Il TAR Lazio conclude che le procedure informatiche, anche se rasentassero la perfezione, non possono soppiantare l’attività cognitiva, acquisitiva e di giudizio che solo un’istruttoria affidata ad un funzionario persona fisica è in grado di svolgere. La persona fisica è il titolare del procedimento e le procedure informatiche devono mantenersi in funzione servente e strumentale.
Si aggiunge che la posizione del TAR Lazio è del tutto in linea, non solo con i principi costituzionali, ma anche con il recente Regolamento UÈ sulla protezione dei dati n.2016/679, che, all’articolo 22, detta le garanzie partecipative e di richiesta dell’intelligenza umana.
Pubblicato da Redazione Tuttoscuola Oggi a Catanzaro, presso la Cittadella della Regione Calabria, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha presentato l’Agenda Sud: un progetto del MIM rivolto… [...]
Pubblicato da Redazione Tuttoscuola Seconda prova maturità 2023: l’esame di Stato torna a essere quello che era prima della pandemia e i maturandi non stanno più nella pelle per l’agitazione. Siamo… [...]
Pubblicato da Redazione Tuttoscuola Nel corso del convegno “A cosa serve la scuola?”, organizzato nei giorni scorsi a Milano dal network di associazioni “Ditelo sui tetti”, il ministro dell’Istruzione e… [...]
Pubblicato da Italo Fiorin Il tema della valutazione degli apprendimenti e della qualità dell’offerta formativa ha assunto una rilevanza come mai ne ha avuta in passato. Il suo oggetto (“che… [...]
Pubblicato da Redazione Tuttoscuola La valutazione è solo una procedura a valle della didattica o è un processo utile a migliorare l’insegnamento e l’apprendimento? Rispondere a questa domanda richiede di… [...]
x Share on Social Media twitter facebook pinterest email Skip to content Carta del docente ai precari, ecco come fare per richiedere i soldi in caso di sentenza favorevole 9 June 2023 Sul sito Carta del docente un avviso che spiega come fare per richiedere i soldi spettanti a seguito di sentenza favorevole del giudice.
x Share on Social Media twitter facebook pinterest email Scuole superiori di 4 anni anziché 5 e accesso diretto agli Its, ecco il piano Valditara che rilancia gli istituti professionali in crisi 9 June 2023 Mettere nelle condizioni gli studenti di fare proprie conoscenze e competenze di tipo anche professionale per renderli pronti ad essere collocati nel mondo del lavoro: è questo l’obiettivo di fondo che ha convinto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a dare il via libera al liceo Made in Italy, dal quale usciranno giovani esperti di materie produttive, a potenziare i percorsi di Pcto, ma anche ad introdurre una globale riforma dell’istruzione professionale.
x Share on Social Media twitter facebook pinterest email In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne “mi piacerebbe portare le vittime o i parenti delle vittime a raccontare la loro vicenda nelle scuole.